corame

Negli inventari parrocchiali è citata una credenza in legno di abete costruita in modo molto elementare e priva di veri e propri connotati. In base a queste considerazioni è possibile datare genericamente il mobile all’inizio del Settecento. Lo stesso è invece citato più volte con diverse definizioni soprattutto per il suo rivestimento. L’inventario del 1757 elenca una credenza nel presbiterio della prepositurale di Sant’Erasmo; quello del 1781 e i successivi redatti sotto il prevosto don Costantino Coppini (1780-1805) citano per la prima volta una credenza “coperta di corame”, altra definizione di cuoio lavorato e destinato alle guarnizioni. L’inventario denominato Anonimo II cita “una credenza con suo gradino fodrata in bazzana (ossia pelle di montone o pecora conciata e usata per imitare la pergamena) lavorata” e la colloca “in cornu evangeli”, quindi nel presbiterio. L’inventario del 1805, oltre a informare che la credenza contiene gli oggetti di pertinenza dell’altare maggiore, precisa che il corame che la ricopre è “indorato”; infine quello del 1891 indica in chiesa una “Credenza con rialzo in legno rivestito di cuoio dipinto”. La descrizione più circostanziata è quella fornita dal primo inventario storico-artistico del 1935 che riporta “Armadio con due sportelli per servizio della messa, ricoperto di cuoio stampato e dipinto con motivi floreali su fondo rosso” collocato nel presbiterio a destra dell’altare maggiore. Nella descrizione si legge inoltre che il mobile non ha particolari caratteristiche e che, probabilmente, il cuoio proviene da un paliotto da altare databile tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, trovando confronto con uno assai simile che si conserva nella cappella della Disciplina a Redondesco (Mn). Fino alla fine dell’Ottocento gli inventari parlano riferendosi alla credenza, anche della presenza di un ‘rialzo’ o ‘gradino’ e difatti solo di recente è stata trovata nel nei magazzini della prepositurale una piccola alzata a forma di gradino rivestita di pelle decorata dello stesso tipo presente sui fianchi della credenza.
, La pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa